Disgrafia\Disortografia

La disortografia è una condizione caratterizzata da marcata difficoltà nell’apprendimento della scrittura in presenza di normale intelligenza, tipica esperienza scolastica e istruzione, in assenza di alterazioni neurosensoriali che possano giustificare tale difficoltà.
I segni più evidenti di una possibile disortografia possono essere omissioni di lettere o parti di parola (fole per folle), sostituzioni di grafemi (guffia per cuffia), inversioni di grafemi (al per la), errori relativi alle regole ortografiche (quore, cha, hanno solare), errori di separazione o fusione di parole (l’ago per lago, adesempio).
A scuola il bambino incontra difficoltà nel copiare dalla lavagna e in generale in tutti i compiti scritti (sia di italiano che di storia, geografia e matematica); capita spesso che nella scrittura resti indietro rispetto al resto della classe non riuscendo a tenerne il ritmo. Segni di demotivazione e scarsa autostima possono derivare dalle difficoltà, spesso non comprese dagli adulti, che il ragazzo affronta.
La disortografia, infatti, comporta un grande dispendio di energie nei compiti scritti, affaticando lo studente più degli altri e facendolo apparire svogliato o disattento. È frequente l’associazione con altre difficoltà, soprattutto di lettura (possibile dislessia) e di calcolo (possibile discalculia). Altri segniche dovrebbero destare attenzione sono precedenti difficoltà di linguaggio e presenza di disturbi dell’apprendimento tra gli altri membri della famiglia.
La diagnosi di disortografia può essere effettuata solo alla fine del secondo anno della scuola primaria da uno psicologo e/o da un neuropsichiatra (solitamente affiancato da altre figure professionali, ad esempio il logopedista). Può essere fatto uno screening preliminare per sapere se sia necessario procedere con il vero e proprio iter diagnostico che comprende una valutazione testistica approfondita; questo perché, essendo ogni disortografico diverso dagli altri, è necessario avere una visione chiara del profilo caratteristico del ragazzo che individui tanto le aree di difficoltà quanto i punti di forza.
Al termine del percorso diagnostico è possibile attuare specifici trattamenti (percorso logopedico e neuropsicologico) che puntano al compenso delle difficoltà emerse, oltre a predisporre gli aiuti scolastici previsti dalla legge 170/10 (ad esempio, possibilità di usare programmi di videoscrittura al computer, ottenere tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti scritti, ecc.).

La disgrafia è una condizione caratterizzata da marcata difficoltà nell’esecuzione della scrittura in presenza di quoziente intellettivo nella norma e assenza di deficit sensoriali in grado di spiegare il problema.
Il bambino disgrafico può manifestare le sue difficoltà in molti modi fra cui una scorretta impugnatura della penna, vistose imprecisioni nella copia di figure geometriche, scarsa organizzazione nella gestione dello spazio del foglio su cui scrivere, tendenza a “salire” o “scendere” rispetto al rigo, tratto troppo marcato o troppo leggero, grandezza delle lettere non rispettata. Questi sono solo alcuni degli aspetti che possono contribuire a rendere la scrittura scarsamente leggibile.
La diagnosi è posta da uno psicologo o da un neuropsichiatra (solitamente affiancati da un logopedista) e può essere emessa solo dopo la fine del secondo anno di scuola primaria. L’iter diagnostico prevede una valutazione testistica approfondita per capire se si tratti realmente di disgrafia e per verificare l’eventuale presenza di altri disturbi associati. A prescindere dalla loro presenza la valutazione è utile per conoscere le caratteristiche individuali del ragazzo, comprendenti, oltre alle difficoltà, i suoi punti di forza.
Attualmente non ci sono grandi evidenze riguardo all’efficacia degli interventi di potenziamento nella disgrafia ma si possono ottenere buoni risultati con strumenti compensativi e dispensativi previsti dalla legge 170 del 2010, come l’utilizzo del computer per scrivere e/o l’allungamento dei tempi nelle verifiche scritte (solo per fare alcuni esempi).